L’innovazione e l’esperienza nel trapianto di capellimahiruluocak2020-03-09T12:51:24+00:00

Dove fare il trapianto di capelli in Turchia

La soluzione ai problemi di calvizie con la tecnica FUE.

Il trapianto di capelli eseguito con tecnica FUE consiste nel ricollocamento delle unità follicolari estratte dalla zona donatrice nelle aree interessate dalla calvizie. La zona donatrice è anche definita zona sicura, in quanto resiste all’azione dell’ormone DHT, considerato una delle cause principali dell’alopecia androgenetica.

Il vantaggio maggiore del metodo FUE, consiste nella possibilità di estrarre il numero massimo di unità follicolari senza lasciare segni nell’area donatrice.

Il trapianto capillare con tecnica FUE è un processo che avviene in 3 fasi principali. Vediamole insieme passo per passo:

  1. Estrazione dei bulbi: La rimozione del singolo bulbo avviene nella zona della nuca compresa tra le orecchie, utilizzando un micro motore. In questa area i capelli resistono alla caduta poiché i follicoli non sono sottoposti all’azione dell’ormone DHT.
  2. Apertura dei canali: Successivamente, nella zona calva o molto diradata, vengono effettuate le incisioni nella direzione, frequenza e angolatura appropriata.
  3. Impianto dei bulbi: E’ il processo di inserimento dei bulbi nei canali aperti precedentemente.

Solitamente la concentrazione dei nuovi bulbi viene calcolata prendendo in esame le caratteristiche degli stessi, i quali variano da individuo a individuo, al fine di raggiungere il livello massimo di densità. Infine, i canali devono essere aperti nella direzione conforme alla struttura anatomica del paziente, così come dell’angolatura corretta è fondamentale al fine di ottenere un risultato naturale.

Il capello e tutte le sue caratteristiche.

Tutti li abbiamo o li abbiamo avuti, ma ti sei mai chiesto in realtà cosa siano i capelli? Brevemente, i capelli sono le estremità pilifere che crescono sulla cute del cranio umano. Entrando invece più nello specifico, possiamo constatare che i capelli sono costituiti da:

  • acqua.
  • proteine solide, come ad esempio la cheratina, in una percentuale compresa fra il 65 e il 95%. e la melanina che conferisce il colore al capello.
  • lipidi, oligoelementi e pigmenti.

Il capello è strutturato a forma di bastoncino che fuoriesce dalla cute, e per comodità, analizzeremo insieme prima di tutto la sezione longitudinale, e in seguito quella trasversale.

In relazione alla struttura longitudinale, possiamo suddividere il capello in 3 parti:

  • Fusto: è la parte esterna del follicolo pilo-sebaceo, ha una forma tubolare e può essere più o meno sporgente. Lo strato esterno è formato da cheratina ed è sia flessibile che resistente. Solitamente, la parte terminale viene definita apice, si presenta meno spessa.
  • Radice: può essere considerata la continuazione del fusto all’interno della pelle ed è compresa tra l’ostio follicolare e l’attacco inferiore del muscolo pilo-erettore. La radice è avvolta dal follicolo a eccezione della sua parte superiore.
  • Bulbo: è la parte iniziale del fusto, posizionata nella parte più profonda del follicolo. Alla base del bulbo vi è una zona definita matrice del capello. Essa è costituita tra tre o più file sovrapposte di cheratinociti che si riproducono velocemente per mitosi.

Per quanto riguarda invece la sezione trasversale del pelo, anche in questo caso possiamo distinguere tre zone fondamentali:

  • Cuticola: è lo strato esterno del capello ed è costituito da cellule che hanno il compito di proteggere il suo interno da possibili danni di natura chimica, fisica e da traumi di tipo meccanici in generale.
  • Corteccia: è lo strato intermedio del capello che è anche il più abbondante. Contiene un pigmento particolare, ovvero la melanina, ed è lo strato su cui agiscono gran parte dei trattamenti chimici. È responsabile delle principali proprietà fisiche del capello, come resistenza ed elasticità.
  • Midollo: è la parte centrale del capello. Nonostante negli animali sia molto abbondante in quanto rappresenta il 50% della massa totale del pelo, nell’uomo, invece, è molto scarso e talvolta assente. La sua funzione non è ben nota dalla comunità scientifica, tuttavia si pensa che essa sia finalizzata alla termoregolazione.

Detto ciò, l’umanità è caratterizzata da diverse tipologie di capelli che possono variare in base alla provenienza etnica. Premesso che tutti i follicoli dei vari tipi di capelli sono inclinati di circa 75° rispetto al cuoio capelluto, possiamo distinguere 3 forme caratteristiche:

  • Cimotrichi: ondulati a sezione ovale, tipici dell’etnia caucasica.
  • Lissotrichi: lisci a sezione rotonda, tipici dell’etnia asiatica.
  • Ulotrichi: ricci a sezione piatta, tipici dell’etnia africana.

In generale, lo spessore del capello può variare da un minimo di 0,06 mm a un massimo di 0,1 mm, sempre ovviamente in base alle diversa provenienza etnica.
Anche la densità dei capelli può essere varia, infatti si stima che sul cuoio capelluto la quantità di follicoli presenti alla nascita sia determinata dalla genetica. Le persone con i capelli più folti sono i biondi, che ne hanno mediamente 150 000, seguiti dai neri che ne hanno mediamente 110 000, dai castani con 100 000 e infine dai rossi, con circa 90 000. Nonostante la densità possa variare a seconda delle zone del cuoio capelluto, mediamente vengono stimati circa 150 capelli per cm².

I capelli e i loro colori.

Oltre alle varie tipologia di capelli, abbiamo visto che un’altra loro caratteristica è il colore che viene determinato dalla melanina in essi contenuta.
Ne esistono di due tipi:

  • l’eumelanina, scura (capelli neri)
  • feomelanina, chiara (capelli rossi o biondi).

Nei capelli biondi i pigmenti di melanina sono presenti nella sola cuticola, mentre nei colori che vanno dal castano al nero sono presenti anche nello strato midollare.
Nei capelli rossi, invece, la melanina è sostituita da pigmenti solubili diffusi.

A livello genetico, gli alleli del nero prevalgono sul biondo, che a sua volta domina sul rosso.
Per quanto riguarda la forma, i caratteri lanoso, ricciuto, crespo e ondulato sono dominanti sul tipo liscio. Quando invecchiamo i nostri capelli diventano bianchi, e ciò è dovuto alla perdita dello scambio enzimatico tra la tirosina e i melanociti, ossia le cellule che producono proprio la melanina. I capelli sono anche ricchi di altri elementi di vario genere, che cambiano in base al loro colore: il ferro è più abbondante nei capelli rossi, il magnesio in quelli neri, il piombo nei capelli castano.

Nonostante le cure e le attenzioni che si possono rivolgere ai capelli, ad alcune persone capita purtroppo di perderli. Sai davvero quali sono i fattori che possono causare le calvizie?
Non c’è una risposta univoca a questa domanda, ma in generale, esclusi i casi legati ad un’attività ormonale anomala o in cui vi è la comparsa di determinate malattie, tra cui alcuni tipi di tumore, il problema di calvizie androgenetica (che riguarda il genere maschile)deriva dall’azione degli ormoni androgeni sui bulbi piliferi, provocando una perdita di capelli che inizia dalle tempie e che prosegue andando a coinvolgere l’intera corona, per poi concludere la sua azione andando a lasciare solo una piccola striscia di capelli nella parte bassa della testa.
Si tratta di calvizie di tipo ereditario, localizzata nel cromosoma X, la cui trasmissione avviene verso i figli maschi da parte della madre, la quale eredita dal proprio padre questo tipo di predisposizione.

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