Come mai molti uomini si fanno crescere barba e baffi?
Barba e baffi sono un tratto espressivo nell’uomo e, grazie alla peculiarità che questi possono donare all’aspetto esteriore, negli ultimi anni sono aumentati i diversi stili e look possibili di acconciature degli stessi.
Oggigiorno la barba e i baffi costituiscono prevalentemente un elemento estetico, che viene portato o meno a seconda dei gusti della persona, ma ti sei mai chiesto quali siano le origini di tali acconciature? Perchè il genere maschile ha dato nel corso della storia così tanta importanza alla barba e ai baffi?
Secondo i popoli antichi, la barba era prerogativa assoluta del maschio adulto, ed è stata spesso quindi considerata anche un simbolo di potere. Nell’Antico Egitto, oltre che per ragioni legate all’igiene, radersi era considerato un vero e proprio dovere religioso.
I semiti della Mesopotamia portavano invece barbe lunghe e folte, quasi sempre accuratamente pettinate e arricciate. Nell’antica Grecia venne ritenuta segno di forza e di virilità, tantoché a Sparta i codardi venivano condannati a portarla su un solo lato del viso, in modo che fosse facile distinguerli anche a distanza.
Anche la storia dei baffi è alquanto curiosa, infatti, in tempi antichi, questi erano solitamente portati dai cavalieri. All’epoca l’uomo era già in grado di radersi, infatti sono stati numerosi i ritrovamenti di reperti di pietre usate a tale scopo. In tempi più recenti, i baffi erano portati dai militari, non a caso, ad ogni paese, reggimento e ceto sociale corrispondeva un determinato stile: gli uomini più giovani e i ceti più bassi potevano generalmente lasciarsi crescere baffi più piccoli e meno elaborati, mentre, più un uomo avanzava di ceto, più i baffi potevano essere grandi ed elaborati, fino a quando non gli era concesso di lasciarsi crescere anche il resto della barba.
Terminato il secondo conflitto mondiale, la moda dei baffi maschili ha per forza di cose seguito gli orientamenti politici o sociali dell’epoca, ad esempio molti simpatizzanti del comunismo portavano negli anni ’50 folti baffi simili a quelli di Stalin.
Negli anni ’60 quasi nessuno portava barba o baffi, mentre la cultura hippy degli anni ’70 ha reintrodotto la moda dei baffi, come segno distintivo di “rottura” rispetto alla generazione precedente.
Invece, negli anni ’80, ’90 e nei primi anni 2000 sono tornati di moda i volti glabri, mentre, a partire dagli anni 2010 si sono affermate nuovamente barbe e baffi.
Insomma, barba e baffi fanno da sempre parte degli usi e costumi del genere umano maschile, e possono essere quindi considerati da un lato sia una sorta di “status symbol” che dall’altro una mera esigenza estetica. Una buona parte degli uomini che quotidianamente si rade tende a considerare barba e baffi quasi una sorta di “seccatura”, mentre altri, nonostante decidano di portare sul volto tali elementi estetici, potrebbero non riuscire a vedersi allo specchio come vorrebbero. Come mai?
L’alopecia areata può colpire anche barba e baffi.
Pur essendo barba e baffi non soggetti all’azione dell’ormone DHT (ormone responsabile della caduta dei capelli), può capitare che alcuni uomini abbiano sul volto delle zone in cui barba e baffi risultano eccessivamente diradati oppure del tutto assenti.
Le cause principali possono essere:
- Fattori genetici.
- Cicatrici, scottature e traumi di vario genere.
- Malattie della pelle.
Una delle patologie più note è l’alopecia della barba, nota anche come alopecia barbae.
Questo disturbo generalmente si manifesta in associazione ad alopecia del cuoio capelluto, ma non sono rari i casi in cui si presenta come evento a sé stante.
La letteratura medica ha infatti constatato che, quando l’alopecia interessa solo la barba, nel giro di 10 – 12 mesi arriva ad interessare anche il cuoio capelluto, in almeno il 50% dei casi.
Nonostante sia l’alopecia della barba che alopecia del cuoio capelluto siano fenomeni benigni che non provocano gravi conseguenze sul piano clinico, certamente questi tipi di patologie possono avere risvolti negativi sul paziente a livello psicologico.
Quali sono i fattori che causano l’alopecia?
Come anche l’alopecia del cuoio capelluto, quella della barba è sempre e comunque una forma di alopecia areata, e quindi, come tale, è da considerarsi una patologia autoimmune.
La perdita dei peli avviene proprio perché il sistema immunitario del paziente stesso attacca i follicoli piliferi, ostacolando quindi la loro normale attività, impedendo di fatto ai peli di crescere in modo sano.
Nonostante le cause esatte della sua comparsa non siano ancora chiare del tutto, le ipotesi formulate sono davvero molteplici, in primis la possibile presenza di una componente genetica associata ad altri fattori secondari come ad esempio malnutrizione, infezioni di vario genere, carenze di vitamine e/o sali minerali ecc.
In linea di massima, i ricercatori hanno notato che le persone affette da altri disturbi del sistema immunitario presentano, a livello statistico, un rischio maggiore di andare incontro allo sviluppo di alopecia che può colpire diverse zone del volto.
L’alopecia della barba è caratterizzata dalla perdita dei peli in aree ben precise, più o meno estese e dalla forma circolare. Tali chiazze possono manifestarsi in qualsiasi punto della zona in cui solitamente cresce la barba, di conseguenza è possibile che possano venir colpite anche la zona dei baffi, del collo, del mento e delle guance. La comparsa dell’alopecia della barba va in crescendo: esordisce con la comparsa di una singola chiazza di dimensioni variabili, per poi, con il passare del tempo, espandersi anche nelle zone circostanti.
Il metodo FUE come soluzione anche contro l’alopecia della barba.
Il trapianto di barba eseguito con la tecnica FUE (acronimo di Follicular Unit Extraction, esplicato nella sezione del sito dedicata) prevede una procedura pressoché identica a quella utilizzata per il trapianto di capelli. In fatto di trapianto capillare, la tecnica FUE è l’unica in grado di assicurare i risultati migliori con il minimo disagio da parte del paziente, proprio perchè si tratta di una tecnica praticamente indolore eseguita in anestesia locale.
Come riportato ampiamente sulla sezione dedicata, la tecnica FUE non lascia cicatrici e, nel caso della barba, dopo quindici giorni circa, il risultato tanto desiderato viene ampiamente raggiunto.
Brevemente, la tecnica FUE applicata al trapianto di barba e baffi, prevede l’estrazione individuale dei follicoli dall’area donatrice (solitamente la zona del mento e la parte superiore del collo) per poi innestare questi ultimi nelle zone colpite dall’alopecia.
Tali innesti sono eseguiti uno per uno, proprio per orientare al meglio la loro curvatura, al fine di donare alla zona del viso trattata un aspetto del tutto naturale.
Per quanto possa essere un intervento di routine, il trapianto di barba e baffi è comunque un passo importante, e noi della Rep Hair Clinic siamo ormai leader in questo settore.