Prima e dopo: i risultati del trapianto di capelli in Turchia
Al giorno d’oggi, sempre più persone soffrono di problemi di calvizie o diradamento dei capelli. Sono problemi soggettivi e possono essere più o meno marcati. Fino a poco tempo fa, questi venivano considerati dei semplici inestetismi. Nulla di più sbagliato: l’alopecia è una patologia a tutti gli effetti che necessita delle cure più appropriate.
Certo, nessuno è mai morto a causa di questi disturbi, ma allo stesso tempo possono distruggere psicologicamente una persona.
Nella medicina moderna, l’aspetto clinico deve sempre andare di pari passo anche con quello umano. Perdere i propri capelli può essere un duro colpo difficile da incassare, ma per fortuna oggi disponiamo di tutta una serie di strumenti in grado di risolvere efficacemente questi disturbi. La domanda potrebbe sorgere spontanea: funzionano davvero questi trattamenti? Se vuoi sapere la risposta, prosegui la lettura dei prossimi paragrafi.
Se non vedo, non credo.
Fino a qui siamo tutti d’accordo, ecco perché una scelta come quella di sottoporsi al trapianto di capelli deve essere ponderata sotto ogni aspetto. Il fatto che una tecnica funzioni non significa che chiunque la propone sia in grado di assicurare un buon lavoro. Come fare, quindi, per valutare la professionalità di una clinica specializzata nel trapianto di capelli? Prima di tutto bisogna conoscere le esperienze di chi si è già sottoposto al trattamento.
Nella sezione apposita troverai una serie di foto e video dei nostri clienti che mostrano il “prima e dopo” trattamento: hai visto che risultati?
Prima di entrare nel vivo dell’argomento, facciamo una breve panoramica sui problemi di calvizie, alopecia e sulle tecniche in grado di risolverli.
Alopecia, calvizie e diradamento: un po’ di chiarezza.
Molto spesso, quando una persona soffre di problemi di capelli, generalmente si utilizza la parola “calvo”, a seconda dell’entità del problema.
In realtà la situazione è molto più complessa ed esistono varie patologie: in questo paragrafo analizzeremo quelle più comuni.
Il disturbo più comune che affligge il 70% degli uomini è l’alopecia androgenetica. Questa patologia è di tipo ereditario e colpisce i bulbi piliferi già predisposti che solitamente si trovano nella parte superiore e superiore-laterale del cranio. Senza scendere in dettagli troppo tecnici, l’alopecia androgenetica consiste nella miniaturizzazione del bulbo pilifero. Ciò porta inevitabilmente il bulbo alla sua morte, ovvero non sarà più in grado di generare nuovi capelli.
Le cause dell’alopecia androgenetica.
Come abbiamo visto, l’alopecia androgenetica è causata dalla “morte” del bulbo pilifero, il quale non è più in grado di generare nuovi capelli. Qual è la vera causa di tutto questo? A giocare un ruolo preponderante è sicuramente il diidrotestosterone, abbreviato con la sigla “DHT”. Esso è il metabolita più attivo del testosterone. Come ben sappiamo, il testosterone è un ormone steroideo del gruppo androgeno, prodotto principalmente dai testicoli maschili e solo in minima parte dalle ovaie femminili.
Ecco perché l’alopecia androgenetica colpisce maggiormente gli individui di sesso maschile. Questa patologia colpisce principalmente la zona superiore del cranio perché in essa vi sono alte quantità del metabolita DHT, a differenza di altre zone del cranio.
I sintomi dell’alopecia androgenetica sono abbastanza evidenti: il tutto inizia con un diradamento progressivo nella parte superiore del cranio, salvo poi estendersi e rendere glabra tutta la zona interessata.
Alopecia areata: che differenze ci sono con l’alopecia androgenetica?
Un altro disturbo che può interessare sia uomini che donne è l’alopecia areata. Cos’è? Cosa la differenzia dall’alopecia androgenetica?
Partiamo innanzi tutto dai sintomi principali. Essi sono molto caratteristici e causano la caduta dei capelli a chiazze, solitamente del diametro di una moneta di media dimensioni. A differenza dell’alopecia androgenetica, quella areata può colpire chiunque: uomini, donne, ma anche bambini.
Tra le sue cause troviamo una sorta di reazione autoimmune da parte del nostro corpo. Per cause ancora da accertare, gli anticorpi IgE attaccano il sistema immunitario umano, concentrando la loro azione proprio nel cuoio capelluto. Altri fattori che possono provocare l’insorgere dell’alopecia areata possono essere la carenza di sostanze nutritive come il ferro e particolari condizioni stress. Queste ultime non possono definirsi una causa vera e propria, ma sicuramente giocano un ruolo preponderante nei soggetti predisposti.
Non confondere la stempiatura fisiologica con l’alopecia.
Per i non addetti ai lavori, può essere molto facile confondere patologie o disturbi che all’apparenza possono sembrare simili. Molte persone confondono spesso e volentieri l’alopecia con la stempiatura fisiologica. Quest’ultima, a differenza dell’alopecia, non è configurabile come una patologia vera e propria: la stempiatura fisiologica è influenza dal nostro DNA. In altre parole, la stempiatura fisiologica rientra nei così detti tratti somatici, un po’ come il colore dei capelli stessi.
Questo diradamento avviene nei pressi delle tempie e nella zona superiore proprio perché è presente la maggior quantità di DHT, il metabolita responsabile della morte del bulbo pilifero. Al contrario dell’alopecia, non essendoci altri fattori ormonali che intervengono, la stempiatura fisiologica subisce una battuta d’arresto e si stabilizza. Questo vuol dire che, oltre una certa soglia, non si assiste ad una caduta così marcata come nell’alopecia.
L’impatto psicologico della perdita dei capelli.
Molte persone non si curano minimamente della perdita dei propri capelli, al contrario, molti attori di Hollywood e sportivi hanno fatto della calvizie il loro “marchio di fabbrica”. Purtroppo non tutti siamo uguali e non sempre, a fronte dello stesso problema, reagiamo allo stesso modo. Infatti molte persone soffrono non poco a causa dell’alopecia, sia essa androgenetica che areata. La prima ha un aspetto più uniforme, mentre la seconda, a causa delle chiazze glabre che provoca, può essere considerata davvero antiestetica.
Nei soggetti più sensibili, la caduta dei capelli può causare forme di depressione più o meno gravi. Farsi accettare dagli altri è importante, ma prima di tutto dobbiamo essere in grado di accettare noi stessi. Il fatto di non riuscire a farlo è una condizione che, nel medio e lungo periodo, può portare ad una marcata chiusura in se stessi che può sfociare in depressione clinica.
La clinica Rephair in Turchia può aiutarti.
Come abbiamo avuto modo di analizzare, i problemi che possono colpire i nostri capelli possono essere di varia natura. Vien da sé che solo un professionista qualificato è in grado di diagnosticarli per poi proporre la cura più adeguata. La clinica RepHair, situata nell’affascinante Istanbul, da anni tratta questi problemi e da altrettanti è in grado di fornire cure e trattamenti di primissimo livello.
Il tutto deve sempre partire da una diagnosi accurata, effettuata con i più moderni strumenti di analisi. Una volta individuato il reale problema, è possibile intraprendere il trattamento o la cura più adatta. Non dimentichiamoci che, a parità di patologia o disturbo, la nostra personale condizione soggettiva può essere molto diversa dagli altri, pertanto è necessaria una terapia il più possibile personalizzata. Analogamente, l’intervento che viene eseguito deve anche tenere conto di come il paziente vorrà portare i suoi nuovi capelli, ovvero corti, medi oppure lunghi.
Clinica RepHair e la tecnica FUE.
Al giorno d’oggi sono state sviluppate diverse tecniche in grado di risolvere i problemi di calvizie e la più conosciuta è la tecnica “FUT”, una delle prime ad essere state ideate. Brevemente, “FUT” sta per “Follicolar Unit Transplantation” ed è riferito a quella tecnica di autotrapianto che vede l’asportazione e il successivo innesto di un’intera porzione di cuoi capelluto sano, detta “strip”. E’ una tecnica in grado di dare ottimi risultati, ma, allo stesso tempo, risulta piuttosto complessa: per eseguirla è necessaria un’equipe all’avanguardia e il decorso post-operatorio è piuttosto impegnativo per il paziente.
La clinica Rephair, invece, propone il trapianto con tecnica FUE, quando possibile. L’acronimo sta per “Follicular Unit Extraction” e questa tecnica prevede l’asportazione e successivo innesto dei soli bulbi piliferi, senza interessare direttamente la cute. Questo comporta notevoli vantaggi: l’intervento viene eseguito in day hospital in modo relativamente veloce.
I tempi del decorso post operatorio.
Il decorso per il paziente operato con tecnica FUE risulta abbastanza agevole e privo di difficoltà. Infatti la cute rimane intatta e il paziente non viene esposto a possibili rischi di infezione. Inoltre, grazie alla mano esperta del chirurgo, la tecnica FUE consente di posizionare e angolare le unità follicolari in modo del tutto naturale, ricostruendo in tutto e per tutto la capigliatura preesistente.
I tempi di intervento sono molto rapidi e già dal giorno dopo il paziente può lasciare la clinica senza alcun disagio. Nei casi più difficili sono necessari più trapianti ciclici, in modo tale da non sottoporre il paziente a stress eccessivo. Ovviamente il trapianto ha come oggetto dei capelli veri e pertanto è necessario attendere del tempo prima di vedere i risultati sperati.
I nostri clienti sono i nostri testimonial.
Come già anticipato, ti invitiamo a consultare la sezione dedicata ai nostri pazienti che mostrano il prima e il dopo. In soli 2 mesi è possibile ottenere un risultato davvero invidiabile che renderà le calvizie solo un brutto ricordo. Come noterai, i pazienti sono diversi, così come sono diversi i loro problemi di calvizie.
La cosa che però li accomuna è che sono tutti soddisfatti perché ognuno di loro ha trovato la forza dentro di sé per reagire e trovare una soluzione a un problema che li affliggeva da tempo. Se anche tu sei deciso a risolvere questo problema affidandoti ad un team di professionisti, contattaci, insieme analizzeremo il tuo problema e valuteremo la soluzione che più si adatta alle tue esigenze.